"Amerai il prossimo tuo come te stesso" ....
"Come te stesso". "Come". Prima ama te. Vivi te stesso!
Come fare mi dirai?
Vivere è trovare il tempo di abbracciare i propri figli, di stare accanto a persone amiche, di chiacchierare con mamma e papà (anche se è faticoso), di lasciarsi sorpassare in autostrada, vivere è abbandonarsi, è dire: "Questo sono io: mi piaccio. Complimenti!", è bagnare i fiori in giardino, accarezzare un gattino, dipingere un sorriso coccolando un anziano. Vivere è continuare a piantare ulivi anche a ottant'anni con la speranza di vederli un giorno fiorire.
"Ogni persona è un abisso. A guardarci dentro ti vengono le vertigini" - è l'espressione innamorata del poeta arabo nel film La tigre e la neve. Abisso, vertigini, follia: l'estremità insondabile di cui è imbevuta la creatura umana. "Con tutto il cuore, tutta l'anima, tutte le forze": stiamo viaggiando ai bordi dell'umano, Gesù ti chiede di abitare i confini dell'eterno, di rompere paralleli e meridiani e di sederti sul ciglio del mondo.
Stasera fatti un regalo. Guardati allo specchio e dillo a te stesso: "Complimenti, questo sono io, mi piaccio". Solo dopo saremo attrezzati per amare anche il prossimo.
pensiero scritto da don Marco Pozza
permesso alla pubblicazione gentilmente concesso dall'autore
suggerito da don Leonardo
"Complimenti, questo sono io, mi piaccio".
Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
(Salmo 138, 13-15)