La preghiera: l’attività più gratificante che si possa compiere.
La preghiera è semplicemente fondamentale per la vita dell’uomo.
Quanto spazio ha nella nostra vita la preghiera personale e comunitaria? E quanto all’origine dei nostri tempi di preghiera e delle nostre celebrazioni è riconoscibile il cuore della preghiera e cioè il desiderio d’incontrare Dio “faccia a faccia” e di dialogare con Lui come un uomo fa con il proprio amico?
L’iniziativa della preghiera è Dio stesso.
Che cambiamento determina nella nostra vita la consapevolezza che il desiderio che Dio ha di noi precede il nostro desiderio di Lui?
«Dio, per primo chiama l’uomo. Sia che l’uomo dimentichi il suo Creatore oppure si nasconda lontano dal suo Volto, sia che corra dietro ai propri idoli o accusi la divinità di averlo abbandonato, il Dio vivo e vero chiama incessantemente ogni persona al misterioso incontro della preghiera. Questo passo d’amore del Dio fedele viene sempre per primo nella preghiera; il passo dell’uomo è sempre una risposta» (cf. CCC 2567).
Colui che, nella preghiera, entra in comunione con Gesù, sorgente di acqua viva, diventa a sua volta sorgente di vita per i fratelli.
Vi è in noi la consapevolezza che la preghiera, in quanto incontro e dialogo con Dio, ha la forza di trasformare profondamente noi e, attraverso di noi, il mondo intero?
Per meglio riflettere ed approfondire l’argomento si propongono i seguenti testi:
“La vera preghiera” di padre David Maria Turoldo.
“Io credo che l'uomo non può realizzarsi senza il silenzio e la preghiera. Ciò che più manca a questo nostro tempo, a questa civiltà, è lo spirito di preghiera. Questa sarebbe la vera rivoluzione: il mondo non prega? Io prego. Il mondo non fa silenzio? Io faccio il silenzio. E mi metto in ascolto. Questa rivoluzione non consiste nel rompere o nel distruggere, ma nell'immettere uno spirito nuovo nelle forme di sempre.
Ciò che più ci manca è proprio il rapporto con il mistero, l'apertura sull'infinito di Dio: per questo l'uomo è così solo, insufficiente e minacciato. E' la caratteristica di questa civiltà del fracasso: non si fa più silenzio, non si contempla più. Si è perso il vero valore delle cose.
Ed è un tempo senza canti. Oggi non si canta; oggi si urla, si grida: appunto, civiltà del frastuono. Tempo senza preghiera. Senza silenzio, e quindi senza ascolto. Più nessuno ascolta nessuno. Non è senza una ragione che questi tempi sono senza gioia, perché la gioia viene da molto lontano. Occorre scavare in profondità: bisogna ritornare a pregare”.
Dalla lettera apostolica “Novo Millennio Ineunte” di papa Giovanni Paolo II.
“Noi che abbiamo la grazia di credere in Cristo, rivelatore del Padre e Salvatore del mondo, abbiamo il dovere di mostrare a quali profondità possa portare il rapporto con lui.
La grande tradizione mistica della Chiesa, sia in Oriente che in Occidente, può dire molto a tal proposito. Essa mostra come la preghiera possa progredire, quale vero e proprio dialogo d'amore, fino a rendere la persona umana totalmente posseduta dall'Amato divino, vibrante al tocco dello Spirito, filialmente abbandonata nel cuore del Padre. Si fa allora l'esperienza viva della promessa di Cristo: « Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui » (Gv 14,21). Si tratta di un cammino interamente sostenuto dalla grazia, che chiede tuttavia forte impegno spirituale e conosce anche dolorose purificazioni « la notte oscura », ma approda, in diverse forme possibili, all'indicibile gioia vissuta dai mistici come «unione sponsale».
Sì, carissimi Fratelli e Sorelle, le nostre comunità cristiane devono diventare autentiche « scuole » di preghiera, dove l'incontro con Cristo non si esprima soltanto in implorazione di aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode, adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino ad un vero « invaghimento » del cuore. Una preghiera intensa, dunque, che tuttavia non distoglie dall'impegno nella storia: aprendo il cuore all'amore di Dio, lo apre anche all'amore dei fratelli, e rende capaci di costruire la storia secondo il disegno di Dio”.
Maria è maestra di preghiera.
Una dolcissima immagine di Nostra Signora
nel tempio s.Pavlovskoe a Lipetsk in Russia.
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
Vieni in me Spirito Santo.
Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di Sapienza:
donami lo sguardo e l’udito interiore,
perché non mi attacchi alle cose materiali,
ma ricerchi sempre le realtà spirituali.
Vieni in me, Spirito Santo,
Spirito dell’amore:
riversa sempre più
la carità nel mio cuore.
Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di verità:
concedimi di pervenire
alla conoscenza della verità
in tutta la sua pienezza.
Vieni in me, Spirito Santo,
acqua viva che zampilla per la vita eterna:
fammi la grazia di giungere a contemplare
il volto del Padre nella vita e nella gioia senza fine.
Amen
(Sant’Agostino)