Vi segnalo un pensiero, molto bello, del Papa Benedetto XVI:
“La fede non è primariamente azione umana, ma dono gratuito di Dio, che si radica nella sua fedeltà, nel suo «sì», che ci fa comprendere come vivere la nostra esistenza amando Lui e i fratelli. Tutta la storia della salvezza è un progressivo rivelarsi di questa fedeltà di Dio, nonostante le nostre infedeltà e i nostri rinnegamenti, nella certezza che «i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!», come dichiara l’Apostolo nella Lettera ai Romani (11,29).
Cari fratelli e sorelle, il modo di agire di Dio - ben diverso dal nostro - ci dà consolazione, forza e speranza perché Dio non ritira il suo «sì». Di fronte ai contrasti nelle relazioni umane, spesso anche familiari, noi siamo portati a non perseverare nell’amore gratuito, che costa impegno e sacrificio. Invece, Dio non si stanca con noi, non si stanca mai di avere pazienza con noi e con la sua immensa misericordia ci precede sempre, ci viene incontro per primo, è assolutamente affidabile questo suo «sì». Nell’evento della Croce ci offre la misura del suo amore, che non calcola e non ha misura. San Paolo nella Lettera a Tito scrive: «È apparsa la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini» (Tt 3,4). E perché questo «sì» si rinnovi ogni giorno «ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori» (2Cor 1,21b-22).”
(Benedetto XVI, Udienza generale del Mercoledì 30/5/2012).